Tra le buone notizie di questi ultimi tempi c’è un rinnovato interesse per il rafforzamento amministrativo, testimoniato dai molti concorsi che si stannosbloccando per centinaia di migliaia di posti. È un’occasione storica di svecchiamento… di inserimento di nuova linfa nei corpi amministrativi dello Stato. Questo processo, tuttavia, per potersi tradurre in un’Amministrazione “giovane” nei contenuti oltre che nell’età è necessario che sia attentamente costruito, avendo quale presupposto un piano di analisi dei fabbisogni come premessa a un intervento organizzativo. Ciò significa che prima di assumere occorre definire attentamente fabbisogni, ridisegnare ruoli e professioni a larga banda per le Amministrazioni e predisporre il cambiamento organizzativo su cui impegnare i nuovi assunti. Se così non sarà, si rischia di riempire la “nuova” Amministrazione Pubblica di mansioni burocratiche e obsolete, che riproducono modelli superati e che demotivano i nuovi assunti. C’è una legge che impone alle Pubbliche Amministrazioni di predisporre i piani dei fabbisogni, che purtroppo quasi sempre sono compilati come una pura compliance.
Esistono, in ciò, esperienze virtuose… come il piano di assunzioni realizzato nel recente passato dalla Regione Emilia–Romagna. È un’esperienza che ha funzionato… un metodo che si può tipizzare e diffondere, un possibile “modello” per il Paese.
Fonti e approfondimenti: Repubblica